Monreale: una città tra stile arabo e normanno
Affacciata su Palermo e sul Mar Tirreno, la cittadina collinare di Monreale ospita uno dei più preziosi tesori culturali della Sicilia, il Duomo di Monreale.
Secondo la leggenda, il re Guglielmo II detto il Buono, mentre colto dalla stanchezza riposava sotto un albero di carrubo, ebbe in sogno l’apparizione celestiale della Madonna che gli rivelò la presenza di una travatura, ovvero la giacenza di un tesoro proprio sotto l’albero in cui giaceva. Il compito che gli fu assegnato dalla Madonna fu proprio quello di scavare, dissotterrare quell’inestimabile tesoro, e costruire un monumento in suo onore.
Il sovrano, una volta sveglio, decise che doveva seguire le indicazioni che gli furono rivelate e ordinò che venisse sradicato l’albero e che si scavasse alla ricerca di quel tesoro che, puntualmente, venne ritrovato.
Questa cattedrale incorpora a se elementi normanni, bizantini e classici, ed è considerato il massimo capolavoro dell’architettura normanna in Sicilia, nonché una delle più imponenti eredità architettoniche del Medioevo italiano.
A realizzare i mosaici furono chiamati maestri locali e veneziani, ma ovunque si avverte l’influenza dell’arte bizantina, grazie alle sue forme stilizzate. Completati nel 1184 dopo soli 10 anni di lavori, i mosaici raffigurano 42 episodi biblici dalla creazione all’assunzione della Vergine.
Non ci sono parole per descrivere tanta bellezza: per comprenderla appieno bisogna vedere con i propri occhi l’arca di Noè in balia delle onde, o il Cristo che guarisce un lebbroso raffigurato con tanto di bubboni a macchia di leopardo. Anche la storia di Adamo ed Eva è rappresentata in maniera magistrale, con Eva che siede corrucciata su una roccia dopo la cacciata dal Paradiso terrestre e Adamo intento a lavorare sullo sfondo. Semplicemente sublime è poi il grande mosaico del Cristo Pantocratore che orna l’abside. I binocoli agevolano l’osservazione dei mosaici, che tuttavia risultano altrettanto magnifici a occhio nudo.
Adiacente alla cattedrale c’è l’ingresso al chiostro, gradevole testimonianza della passione di Guglielmo per l’arte araba. Questo tranquillo cortile è infatti un trionfo di architettura orientale, con eleganti arcate sostenute da snelle colonne, a loro volta decorate con magnifici motivi musivi. I capitelli sono uno diverso dall’altro e costituiscono uno straordinario esempio dei vertici raggiunti dall’arte scultorea nella Sicilia medievale. Il capitello della diciannovesima colonna sul lato occidentale del portico ritrae Guglielmo che offre il duomo alla Vergine Maria.
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